La Pinacoteca del Castello, frutto di acquisti, donazioni e lasciti
Al Primo piano si accede alla ricchissima Pinacoteca del Castello, frutto di acquisti, donazioni e lasciti (dalla Collezione Finocchiaro, ai fondi Mirone, Zappalà-Asmundo e Balsamo). Accanto ad altre opere del XV e XVI secolo, una Vergine in trono col Bambino (Antonello De Saliba, 1497) accoglie il visitatore nella Sala 16, definita da Federico De Roberto “la perla” della Pinacoteca Civica. Nella stessa sala, è da attenzionare il Ritratto di gentiluomo di Domenikos Theotokopoulos detto El Greco. Nella Sala del Parlamento (Sala 15) un grande ambiente destinato ad ospitare ricevimenti e adunanze; infatti il nome che le è stato assegnato deriverebbe dal fatto che durante il regno aragonese, dal 1283, il Castello fu sede delle assemblee del primo Parlamento Siciliano. Qui è esposta parte della collezione di Giovan Battista Finocchiaro, Presidente della Corte Suprema di Giustizia di Palermo, opere che aveva collezionato durante la sua vita e lasciò in eredità alla sua città natale, Catania.
Tra le più suggestive, quelle di Matthias Stomer (Morte di Catone, Suicidio di Seneca, Cristo deriso). Fra le altre opere in esposizione, la galleria può vantare alcuni eccezionali capolavori come il San Cristoforo di Pietro Novelli, l’Adorazione dei Magi di Simone de Wobrek, Natività con santi Lorenzo e Francesco, olio su tela di Paolo Geraci. Trattasi, quest’ultima di una copia coeva di un originale del 1609 di Michelangelo Merisi da Caravaggio, documentato a Palermo tra il 1621 e il 1631, e trafugato nel 1969 mentre era esposto all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo.
Nella sala attigua (Sala 18) è presente il Ritratto del Priore Placido Scammacca, raffigurato con una pelike attica, esposta in una teca accanto al quadro. Procedendo nelle sale, si giunge alla Sala 18-Bis che espone alcuni capolavori dell’Ottocento catanese, tra cui I Vespri siciliani di Michele Rapisardi, dipinto di grande interesse nella storia siciliana. Dalla scala all’interno della Sala 18-Bis si raggiunge il piano rialzato, la Sala 19, qui sono esposti ritratti, e non solo, della nobiltà del tardo ottocento, effettuati dai pittori Rapisardi, Sciuti, Reina, Abate, Gandolfo, Attanasio. Sono presenti anche vasi cinesi, ceramiche, i Vasi degli Speziali, maioliche siciliane dal XV al XIX secolo e due pregiati violini: un Amati, rinomati liutai cremonesi, e un Goffriller.
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