Oltrepassata la porta d’ingresso, si osserva la maestosità di questo salone monumentale, sormontato da tre volte a crociera sorrette da otto semicolonne decorate con altrettanti capitelli. Oggi la sala è adibita all’esposizione delle armi antiche, provenienti in gran parte dalla raccolta che i monaci Benedettini avevano iniziato, forse contemporaneamente, a quella del Principe di Biscari. La statua di Ignazio Paternò Castello, scolpita da Antonio Calì (discepolo di Canova) fa bella mostra di sé al centro dell’ampio salone. Il Principe è vestito “all’eroica” secondo il gusto del tempo e la statua fu commissionata nei primi dell’ottocento dal figlio Vincenzo, VI principe di Biscari, per onorare la memoria del grande collezionista. Ai lati della stessa si possono ammirare alcune epigrafi, tra le quali una che fa riferimento ad un castellano del Castello Ursino del secolo XVIII, Gerolamo da Toledo, e frammenti del mosaico pavimentale del IV sec. d.C. raffigurante l’Allegoria dei Mesi ritrovato in Piazza Dante dove in epoca romana sorgeva uno stabilimento termale.
XVII sec d.C.
XVI sec. d.C.
1930
III-IV sec d.C.
VIII sec d.C.
2002
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