Il cortile, o baglio, era il centro ed il cuore del Castello Ursino. In esso, nell’epoca più antica, si adunavano le truppe e come ci dice la cronaca di frate Atanasio di Aci, i primi sovrani aragonesi tenevano giustizia. Sotto l’attuale selciato lavico vi sono delle escavazioni che risalgono ad epoca più o meno antica; è possibile che servissero come cisterna per l’approvvigionamento idrico, indispensabile in caso di assedio. Attorno a questo cortile sono disposti alcuni frammenti architettonici, arche sepolcrali in pietra lavica e iscrizioni. Ai lati della porta centrale, che immette al salone della Cappella San Giorgio, in stile rinascimentale, si possono osservare le incisioni eseguite nei sec. XVII e XVIII, dai prigionieri del Castello che godevano di qualche ora di libertà. Le incisioni raffigurano torri, velieri, mentre in alto si possono leggere alcuni versi, scritti in dialetto siciliano, che descrivono la rassegnazione e la malinconia dei prigionieri.
(Tratto da G. Libertini, Il Castello Ursino e le raccolte artistiche comunali di Catania, 1937)
I-II sec. d.C.
I-II sec. d.C.
I-II sec. d.C.
I-II sec. d.C.
I-III sec. d.C.
III-IV sec d.C.
III-IV sec d.C.
II-III sec d.C.
III-IV sec d.C.
I-II sec. d.C.
I-II sec. d.C.
I-II sec. d.C.
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